Mi chiama una imprenditrice per dei consigli sulla sua polizza “salute”. Non è mia cliente ma è una mia cara amica e la aiuto volentieri. Ha una assicurazione “salute” , come la definisce lei. Stipulata con un importante brand assicurativo italiano: la paga da circa trent’anni: circa mille euro all’anno. Me la invia e noto da subito che è una polizza infortuni, quindi copre solo problematiche di salute conseguenti ad eventi improvvisi e causate da agenti esterni, in maniera improvvisa: cadute, incidenti stradali. E’ una polizza in caso di infortuni.

La polizza la assicura quindi nel caso in cui un infortunio la renda gravemente invalida a vita (es. cade dalle scale e resta su una sedia a rotelle); le rimborsa eventuali spese mediche necessarie dopo l’infortunio (es. fisioterapie) e le garantisce anche un tot al giorno nel caso in cui a causa di questo infortunio finisca ricoverata ( circa 100 euro per ogni giorno di ricovero ).

E’ una imprenditrice e ha fatto bene a stipularla perché noi con la partita iva in questi casi veniamo lasciati a piedi dallo stato.

Lei la chiama polizza “salute” perché effettivamente la polizza prevede una estensione di quel “tot” al giorno anche se il ricovero fosse causato da una malattia.

La malattia è solitamente qualcosa che ha origine da dentro il nostro organismo (non arriva dall’esterno come l’infortunio) e lentamente progredisce (non è solitamente improvvisa e violenta come un infortunio).

Quindi essendo lei stata ricoverata tre volte nell’ultimo anno a causa di una malattia grave, ha ricevuto quel tot al giorno in tre occasioni: alla fine di ciascuna delle tre degenze ospedaliere. Tutti e tre i ricoveri sono legati alla medesima malattia: la mia amica ha purtroppo da due anni una grave forma di leucemia che l’ha portata e la porterà purtroppo frequentemente ad essere ricoverata anche e soprattutto in futuro.

Il suo assicuratore le ha comunicato che con ogni probabilità alla prossima scadenza di luglio 2022 la compagnia assicurativa le invierà la disdetta della polizza come da norme contrattuali e lei è imbufalita

<< pago per trent’anni e ora che ne ho bisogno me la tolgono? >> ……………………. << e una volta che me l’hanno tolta chi mi assicurerà per i prossimi anni visto che sono già malata ? >>

Partiamo da un concetto: in Italia di polizze per questi casi e fatte bene ne esistono. Non tantissime ma esistono.

Il fatto è che hanno due caratteristiche:
1) Vincolano la compagnia a rinnovartela vita natural durante: questa garanzia di qualità si paga: di solito il doppio o il triplo di una polizza “salute” a tempo : di quelle come quella della mia amica che ti tiene finchè sei sano. Vista dalla parte del cliente quindi costano tanto, il triplo delle altre sul mercato e sono rispetto a queste apparentemente identiche: sono quindi percepite come “care” e anche se offerte al cliente spesso questi non ha danaro sufficiente per comprarle e desiste.
2) Prevedono come ogni polizza che riguarda le malattie una importante analisi sullo stato di salute del Cliente: specie se non giovanissimo. Prima di fartela la compagnia assicurativa chiede << sei sano ? >> ; questa fase di analisi dello stato di salute passato e presente comporta all’assicuratore (venditore) un allungamento della trattativa legato a questa fase interlocutoria, soltanto dopo la quale l’assicuratore è certo di poterti assicurare e a quale prezzo. Il preventivo te lo puo’ portare solo dopo un mese: questo allunga i tempi di “chiusura” della vendita e ahimè una buona fetta degli assicuratori – spinti dalle compagnie assicurative grazie a lauti premi di produzione – sono venditori: non consulenti. Quindi che ti propongono di solito: una polizza che copre solo gli infortuni , perchè non prevede visite mediche e lungaggini: te la appioppano nel giro di due giorni e passano al cliente successivo.

La mia amica mi fa << per fortuna che ho dentro la polizza la garanzia che mi copre l’invalidità permanente: purtroppo mi riconosceranno a giorni l’invalidità al 100% per questa malattia. Almeno 100.000 euro che ci son scritti me li daranno … >> . Credimi, ho avuto serie difficoltà nel dirle che quella polizza le paga l’invalidità solo se è causata da un infortunio e che la polizza che ha non pagherà un euro perché la leucemia è una malattia.
Quando l’ha realizzato mi son sentito male assieme a lei

Ora mettetevi nei panni di questa signora: 50 anni , un figlio adolescente. Una attività commerciale assieme al marito. Trentamila euro di polizze pagate e al primo anno in cui ho bisogno tu che fai ? Mi togli l’assicurazione e non mi assicurerà più nessuno ! Non avevo neanche chiaro che la polizza copriva solo gli infortuni: e ora che ho la leucemia mi attacco al tram!

Mettetevi nei panni di questa signora: come si fa poi da Clienti a non andare in giro e dichiarare che gli assicuratori son tutti dei ladri e che le compagnie alla fine non pagano mai ?Ha ragione da vendere la mia amica.

Ma come fa un imprenditore che vuole assicurare la sua persona a capire se chi ha di fronte è un venditore di polizze o un consulente?
Come fai tu che hai 35/40 anni a tutelare il futuro dei tuoi familiari , ad avere un salvagente solido sotto forma di assicurazione senza rimanere col dubbio che alla fine non ti venderanno quello di cui hai davvero bisogno ?

7 indicatori pratici :
1) l’assicuratore in fase di analisi ti fa domande utili e intelligenti, aggiungendo controdeduzioni che condivide con te: questa fase deve durare non meno di tre ore complessivamente. Tre ore di testa-testa con l’assicuratore: minimo
2) L’assicuratore ti aiuta a capire in maniera semplice con linguaggio chiaro e supporti visivi quale sia il massimale adeguato di ogni garanzia. Alla fine per la prima volta nella tua vita sei tu che decidi un massimale consapevolmente
3) L’assicuratore ti porta il preventivo non prima di due settimane da quando avete fatto insieme l’analisi: te lo porta assieme ad una relazione su quel che vi siete detti e avete ragionato assieme in fase di analisi. Relazione che riepiloga bisogni emersi e necessità e che ti viene lasciata quale che sia l’esito della trattativa
4) L’assicuratore ti evidenzia nero su bianco che la polizza non potrà mai essere disdettata dalla compagnia o – se è impossibile realizzare il top – in quali casi giocoforza sarà possibile che questo accada. Sarà comunque un acquisto consapevole
5) Prima della sottoscrizione della polizza avete compilato un accurato questionario sullo stato di salute. Se avete avuto qualche problema di salute in passato vi siete dovuti procurare analisi e esami e farne di nuovi
6) L’assicuratore vi porta una soluzione che vi impegna economicamente per non meno di 150/200 euro al mese
7) L’assicuratore vi lascia il tempo di riflettere: non esistono sconti e promozioni a tempo

Se tutto questo non accade, non firmate niente: non avete davanti un consulente assicurativo.
Avete davanti un mago dal quale rischiate di comprare a caro prezzo un’illusione: quella di essere realmente protetti

Leggi altri articoli